Oggi vi offro una foto solo per: “Genovesi”
Sto scherzando ovviamente, è solo il soggetto a essere riconoscibile solo per chi conosce il bel porto antico di Genova.
Questa foto è il risultato di un esercizio del 2010 quando imparavo a fotografare.
Ero a un corso collettivo e come ultima sessione era prevista un’uscita di un giorno, a Genova appunto.
Dopo aver girato per i vari vicoli del centro e esserci soffermati su tutto quello che poteva esser interessante secondo il nostro maestro (focaccerie incluse) . Lui con interessante intendeva anche una semplice panchina coperta di ruggine e scritte. Si fermava e ci chiedeva di riprender un qualcosa di ovvio come una pianta, un incrocio in maniera non ortodossa oppure di esaltar la caratteristica che più ci colpiva, che son due cose spesso diverse.
Questo perché: il punto di osservazione mentre scattiamo è fondamentale, con esso si allineano elementi e se ne escludono altri.
La scelta del punto da dove scattare è uno dei pilastri per ottenere una buona foto; con esso piantiamo il pilone che trasformerà una struttura tridimensionale in una a due dimensioni, facendo questo perderà certe caratteristiche (la profondità ad esempio) e ne acquisterà altre, nel caso di questa foto è il piede a esser evidenziato mentre in un contesto visivo dal vero è un dettaglio che facilmente sfugge.
Esiste una gran pigrizia assai diffusa trai fotografi, io stesso ne sono spesso vittima e anche consapevole:
smettere di fotografare in piedi e con la fotocamera in orizzontale.
Di questo torneremo a parlare in futuro, però.
Torniamo alla foto, come potete vedere questa ricostruzione di nave pirata è nel cuore di Genova, a detta degli storici appassionati è ricca di inesattezze, tra cui una bella polena ma troppo grand rispetto alla nave stessa, ma non importava ai costruttori, venne utilizzata per un film non per navigare davvero.
È un elemento super fotografato e a meno che tu non ci sali sopra difficilmente puoi ottenere un bel risultato fotografandola dalla banchina sia perché è facile cadere nello scontato e sia perché il fondale è invaso dalla sopraelevata o cavi elettrici.
Il divertimento e la fatica è stato il cercare un dettaglio che fosse rappresentativo della nave e insieme.
Così una maestosa (fin troppo) polena viene trasformata in una espressione burlesca di un infante che soffia perché calpestato oppure è calpestato perché suona il corno da troppo tempo.
Tecnicamente la foto è piuttosto difficile da eseguire perché il contrasto del cielo luminoso tende a far sotto esporre troppo la zona in ombra ma, accettando un po' di bruciature sul braccio e fronte il risultato è piuttosto accettabile secondo me.
Ho allegato due foto della barca per farvi veder quanto è bella e la complessità per fotografarla decentemente.