Che creature affascinanti!
Non a caso ho iniziato con un girasole e ho continuato fotografando altre specie.
È dai tempi di Matusalemme “lo diciamo con i fiori”. E così, di riflesso, in ogni forma d’arte, dai tatuaggi ai fermacarte, vengono riprodotti fiori.
In fotografia penso sia stato sfruttato ogni aspetto possibile dei fiori, molto di più che in scultura o pittura.
Provando a cercare su internet, sono uscite foto di fiori ripresi sia come semi sia solo con il gambo rinsecchito e ormai spoglio, A me personalmente sono molto piaciuti gli arzigogoli di Lorenzo Massi.
In fotografia ci si cimenta con i soffioni lanciati da uno sbuffo. Una sorta di passaggio obbligato. Tante volte viene chiesto anche a sposi o modelli di soffiare via i semi del tarassaco.
Invece, a memoria mia, non ricordo un solo dipinto dove i soffioni stiano volando o anche siano sullo stelo.
Ho provato a riflettere sul perché in fotografia il fiore e gli elementi naturali siano ripresi in tutte le condizioni possibili.
Credo sia per il valore che una fotografia lascia ai posteri e, allo stesso tempo, per quel suo trasmettere un realismo nudo e concreto che, sappiamo, può essere anche brutale o crudele. In nome di questo realismo fotografiamo il fiore e anche tutto il resto senza pensar troppo che magari stiamo per mostrare al mondo una fragilità.
Una curiosità: scrivendo questo articolo ho scoperto che anche Mapplethorpe ha fotografato fiori, e con ottimi risultati, si impara sempre.